Alcuni Itinerari
Alcuni Itinerari
A cura di Stefania Luce
BACOLI
Le testimonianze storiche non permettono di determinare con precisione dove sorgesse l’antica Bauli. Tra le due localizzazioni proposte, il sito dell’attuale Bacoli e la zona di Punta Epitaffio, appare più convincente la prima.
Infatti, dalle pendici del Castello di Baia fino alla Marina del Poggio, numerose sono le illustri testimonianze archeologiche dell’esistenza di “villae marittimae” (tipiche del panorama edilizio baulano), mentre la zona tra il Lucrino e Punta Epitaffio era caratterizzato soprattutto dalla presenza di impianti termali.
Bauli, che era parte del territorio di Cuma, non ebbe mai struttura urbana, né autonomia amministrativa, ma si riconosceva appieno nelle tipologie insediative proprie della regione baiana: un continuum di lussuose ville che, a partire dagli inizi del I secolo a.C., diede alla zona tra il Lucrino e Capo Miseno un carattere fastosamente residenziale.
Non è un caso che proprio Bauli ci abbia restituito il più antico impianto di cisterne ad uso privato denominato oggi, le “Centocamerelle” o Prigioni di Nerone, e la grandiosa cisterna terminale dell’acquedotto del Serino, conosciuta come la “Piscina Mirabilis. Questo impianto fu costruito sulla collina prospiciente il porto di Miseno per rispondere alle esigenze di approvvigionamento idrico della “Classis Praetoria Misenensis”.
I LAGHI DI LUCRINO ED AVERNO
L’aspra natura del cratere vulcanico che forma il bacino dell’Averno, circondato da fitti boschi e sacro per antichissime credenze religiose alle divinità infernali, tenne il lago isolato e privo di insediamenti residenziali fino alla fine del I secolo a.C.
- Il lago di Lucrino invece, prossimo al mare e sul cui istmo passava, almeno dal IV secolo a.C., la Via Herculea, fu caratterizzato da una notevole urbanizzazione e da un intenso sfruttamento economico già dagli inizi del I secolo a.C.. Lentamente il Lucrino entra nel novero dei luoghi privilegiati dalla nobiltà romana per l’impianto delle sue ville d’ozio.
- Il lago d’Averno, pur così vicino, rimase estraneo alle fasi iniziali di questo processo e solo pressanti esigenze militari lo sottrassero al suo secolare insediamento. Nel 37 a.C., nel quadro della guerra navale tra Ottaviano e Sesto Pompeo, Agrippa, riconobbe nell’Averno un porto ed un cantiere navale ideali e diede inizio ai lavori per la costruzione del Portus Iulius, che comportarono il taglio degli istmi che dividevano il Lucrino rispettivamente dal mare e dall’Averno.
Le opere di disboscamento e di edilizia furono integrate da infrastrutture stradali con l’apertura di tre gallerie per gli spostamenti di truppe e materiali:
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- Grotta della Sibilla tra Averno e Lucrino
- Grotta di Cocceio tra Averno e Cuma
- Crypta Romana tra città bassa e Lago d’Averno
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Dalla prima età imperiale e fino a tutto il IV secolo d.C., si può finalmente parlare di Lucrino – Averno come di un unico grande complesso residenziale e termale.
Nel settembre del 1538, gli sconvolgimenti tellurici che portarono alla creazione del Monte Nuovo, danneggiarono bagni e sorgenti calde, pregiudicando l’intera frequentazione della zona. Il territorio circostante l’area del Lucrino subì profonde modifiche orografiche. L’Averno, invece, non ne risentì in ugual misura, ed ancora oggi si offre alla vista, solenne e misterioso, come lo videro gli scrittori antichi.
ITINERARIO CONSIGLIATO:
- cd Tempio di Apollo
- Giardino dell’Orco
- Stufe di Nerone
- Cantine dell’Averno
BAIA
Se in epoca greca, Baia dovette essere probabilmente uno degli approdi posti sotto il controllo di Cuma, il suo nome appare per la prima volta solo nel terzo secolo a.C., quando il poeta Licofrone, ripercorrendo le peregrinazioni di Odisseo, vi colloca la tomba del nocchiero Baios, da cui sarebbe poi derivato il toponimo del sito, rimasto oggi immutato.
Lo sfruttamento delle acque termali a scopi curativi, destinato a divenire la maggiore risorsa della zona inizia, invece, solo a partire dagli ultimi secoli della repubblica romana, nello stesso momento in cui sorgevano le prime ville residenziali lungo il litorale. L’ insediamento si sviluppò, almeno in apparenza, senza seguire uno schema urbanistico preciso.
Le testimonianze archeologiche sono lacunose e distribuite su un’ampia superficie, dalle sponde del lago Lucrino fino a Punta della Lanterna. Anche per questa ragione è difficile attribuire confini precisi all’abitato, sia lungo la costa che verso l’entroterra. Baia ebbe quindi una sua connotazione specifica-residenziale e termale, nel duplice aspetto dell’edilizia privata e pubblica – diversa da quella di una città vera e propria.
Possiamo immaginare che qui, come sulle rive del Lucrino, gli edifici apparissero isolati e collocati nei punti più alti del rilievi collinari, in posizione panoramica. La fama di Baia si perpetuò fino a tutto il IV secolo d. C.
In seguito, a causa delle guerre gotiche e invasioni longobarde, tutta la costa flegrea, e in particolar modo gli approdi portuali, ebbe a patire la povertà e un decadimento definitivo. Cause prime della rovina furono, tuttavia, eventi naturali come il bradisismo. L’ inabissamento graduale della costa sembra aver conosciuto un aggravamento repentino tra VII° e VIII° secolo d.C.
A tutt’oggi, dell’intera estensione di monumenti baiani conservati solo una parte è visibile sopra il livello del mare. Il resto è sommerso ad una profondità variabile tra i 5/10 metri e si estende per oltre 400 metri in avanti, rispetto alla linea di costa attuale. Dei siti attualmente visitabili vi è il Parco Archeologico di Baia.
ITINERARIO CONSIGLIATO:
- Parco Archeologico delle Terme di Baia:
- il settore di Mercurio;
- il settore della Sosandra;
- il cd Tempio di Venere;
- il cd Tempio di Diana.
POZZUOLI
La città fu probabilmente fondata intorno al 320 a.C. dai profughi politici provenienti da Samo e battezzata “DICEARCHIA” quale auspicato, ed irrealizzato, simbolo di giustizia politica (città del giusto governo). Già precedentemente abitata (testimonianze frammentarie del VII e VI secolo a.C.), diventa colonia samia con la benedizione di Cuma. La conquista di Cuma da Parte dei Sanniti (421 a.C.) coinvolge la città satellite, che passa sotto l’influenza di Capua, prima città entrata nella sfera politica sannita (424 a.C.).
É durante la seconda guerra punica che i romani ne individuano l’enorme potenzialità strategica, e Q.F. MASSIMO vi instaura un presidio militare (215 a.C.), promuovendone la crescita socioeconomica. Istituita eminentemente per scopi strategici e militari, la colonia romana di Puteoli fiorì subito anche come centro commerciale.
Antagonista commerciale di Neapolis, cui la unisce la matrice greca, Pozzuoli diventa sotto l’accorta politica augustea il punto di confluenza di un import – export insuperato nella storia economica antica.
ITINERARIO CONSIGLIATO:
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- Anfiteatro Flavio
- Terme di Nettuno
- Ninfeo di Diana
- Tempio di Serapide (Serapeo)
Materiale gentilmente fornito dall’Architetto Mauro Di Vasta